Nel maggio 2022 si è tenuto il ciclo di incontri “MANGA MANIA”, organizzato da Edizioni Star Comics e La Feltrinelli, in due date a Bologna e Milano, a tema manga LGBTQI+. Nell’attesa di capire se anche quest’anno l’iniziativa sarà riproposta, riportiamo indietro l’orologio…
Nel primo incontro del ciclo, tenutosi il 6 maggio 2022, a cui abbiamo preso parte con la nostra Paola Scrolavezza, Claudia Calzuola e Renato Franchi di Star Comics hanno presentato la loro nuova collana di manga Queer presso la libreria Feltrinelli di Bologna, che offre sempre più spazio alle proposte fumettistiche giapponesi.
“Queer” (lett. strano, bizzarro), un termine ombrello che racchiude tutte le rappresentazioni di sessualità al di fuori del binarismo di genere, o comunque identità che si distaccano dai canoni dell’eteronormatività. Proprio per questo, ci ha spiegato Claudia, è subito sembrato il termine più adatto a rappresentare una collana di manga a tematica LGBTQI+, all’interno della quale vengono presentati diversi modelli identitari, oltre all’omosessualità. Tra i vari titoli, ricordiamo My genderless boyfriend di Tamekou, il cui protagonista è un ragazzo eterosessuale che sceglie un’espressione di genere androgina.
Il Giappone, soprattutto in questi anni, sembra essere diventato – almeno dall’esterno – il paradiso delle diversità sessuali, ma in realtà è ancora un paese legato al modello tradizionale della famiglia, dove l’individuo subisce pressioni sociali in merito al matrimonio, sebbene si stia registrando una maggiore attenzione verso modelli alternativi. Se in Italia il manga boys love o queer sta spopolando, in Giappone spesso occupa una posizione marginale e gli stessi autori vivono il proprio orientamento sessuale nell’ombra. Le realtà queer trovano spazio, come ci ha spiegato Claudia, soprattutto nell’ambiente dell’intrattenimento come nei manga, in particolar modo negli shōnen’ai (o boys love), che però non sono propriamente manga LGBTQI+, in quanto è assente la problematizzazione del tema. Il manga boys love è infatti riconosciuto per il fanservice presente indirizzato spesso a un pubblico femminile, e per l’esplicita rappresentazione di scene di sesso. Per questo, è un manga che può intimidire l’approccio da parte di nuovi lettori.
Nel caso della collana di Star Comics, invece, il manga che ci hanno presentato Claudia e Renato, Our Not So Lonely Travel Planet Guide di Mone Sorai, è un manga boys love a tematica LGBTQI+. I due protagonisti sono due ragazzi fidanzati che intraprendono un giro per il mondo alla fine del quale hanno promesso di sposarsi. Asahi, ragazzo riservato, non ha fatto coming out con i genitori, che quindi lo incoraggiano a sposarsi e sistemarsi, e non è propenso a manifestazioni di affetto in pubblico, mentre Mitsuki è più aperto e socievole e vive la loro relazione più liberamente. Già nel primo volume incontrano diversi personaggi del mondo LGBTQI+ e iniziano a familiarizzare con le diverse identità di genere che incontrano, che vengono brevemente spiegate in diversi intermezzi, e con il modo in cui identità queer vengono vissute in varie parti del mondo.
Il primo volume si presenta in due versioni: una standard e una variant, a cura di Star Comics. La variant consiste in un cofanetto che contiene il manga con una sovracopertina alternativa, usata in Giappone per la versione online, che rivela un layout delle copertine “a cartolina”, insieme a due card in stile polaroid e una mappa bianca del mondo, che suggerisce due utilizzi: colorare i paesi nell’ordine in cui li visitano i personaggi oppure usarla per colorare i paesi che il lettore ha visitato. Una piccola chicca che denota un’attenzione al dettaglio e valorizza l’opera trasformandola in un interessante pezzo da collezione.