Fukushima, 10 anni dopo
In occasione del decimo anniversario dalla triplice catastrofe di sisma, tsunami e incidente nucleare che ha sconvolto il Giappone l’11 marzo 2011, si propone un’occasione di riflessione che coinvolga non solo il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere, bensì, mediante l’utilizzo di piattaforme di diffusione virtuali, anche la città di Bologna e il più vasto pubblico. L’intento è quello di riflettere, a distanza di dieci anni, sulle tematiche della devastazione e della ricostruzione, sulla rappresentabilità del trauma nell’arte e sul ruolo che i social media hanno giocato in qualità di veicolo di informazioni e di produzione letteraria post 3.11.
L’iniziativa si articola in due diversi momenti: una mattinata di dialogo sul tema della rappresentabilità della catastrofe, e una rassegna fotografica concepita come una mostra virtuale che pone a confronto immagini dell’immediato post-disastro con scatti della ricostruzione.
VIVERE A FUKUSHIMA, VIVERE FUKUSHIMA: LA NET-POETRY DI WAGŌ RYŌICHI
La mattinata di dialogo vede al centro la partecipazione del poeta Wagō Ryōichi, in diretta streaming dal Giappone: un’occasione per affrontare a distanza di dieci anni dall’11 marzo il delicato tema della liceità della rappresentazione artistica che prende a oggetto la catastrofe e il trauma che questa ha comportato per i superstiti. La presenza di Wagō, nativo di Fukushima e attivista promotore per la ricostruzione delle zone più devastate nella regione del Tōhoku, rappresenta un’opportunità preziosa per vagliare la capacità dei versi poetici di descrivere il disastro del 3.11 e dare voce al trauma delle vittime. Permette inoltre di esplorare il complicato ruolo che i social media hanno avuto nella diffusione delle informazioni relative alle zone terremotate e sottoposte a evacuazione cautelativa, anche in rapporto alla particolare produzione poetica di Wagō, il quale ha condiviso i propri versi dedicati al disastro di Fukushima direttamente sui suoi profili di Twitter e Facebook.
Wagō offrirà al pubblico una performance teatrale/letteraria attraverso la quale avvicinare i partecipanti all’evento alla produzione poetica a tema 11 marzo: Vivere a Fukushima, Vivere Fukushima. Attraverso l’interpretazione autoriale, sebbene virtuale, il pubblico potrà sperimentare un nuovo tipo di produzione poetica, non più limitata alla carta stampata ma performata dal vivo. Per queste ragioni, l’evento si svolgerà in modalità live-streaming, in diretta sul canale YouTube e sulla pagina Facebook di NipPop, consentendo dunque la partecipazione della vasta utenza del web.
La performance sarà introdotta da Veronica De Pieri (Università di Bologna), specialista della narrativa post-Fukushima, e sarà seguita da un talk con Wagō Ryōichi, con la partecipazione di Paola Scrolavezza (Università di Bologna) e con la collaborazione di Asuka Ozumi (CESAO e Orto dei sogni), con interventi di Chiara e Federica Galvani (Orizzontinternazionali.org) e Marco Panzetti (fotografo e documentarista).
A concludere la mattinata, una preziosa testimonianza a cura di Chiara e Federica Galvani (Orizzontinternazionali.org) e Marco Panzetti (fotografo e documentarista): un reportage con parole e immagini dal Tōhoku.
DALLA DEVASTAZIONE ALLA RICOSTRUZIONE.
TESTIMONIANZE FOTO-LETTERARIE DEL 3.11
La rassegna fotografica si snoda in un percorso etno-letterario che affianca un repertorio fotografico inedito a citazioni tratte dalla ricca produzione testimoniale che ha coinvolto la risposta della letteratura giapponese contemporanea. La mostra è realizzata in collaborazione con Keiko Ichiguchi e l’Associazione Culturale Orizzontinternazionali, da sempre in prima linea per sensibilizzare e informare sulle sfide che si trovano ad affrontare l’Africa e l’Asia. La collaborazione si concretizza nella condivisione di materiale fotografico inedito e di interviste dirette con i superstiti del terremoto, realizzate da Orizzontinternazionali e dal fotografo Marco Panzetti. Tale materiale costituisce il fulcro della mostra virtuale, concepita come una sala interattiva che consenta allo spettatore di muoversi a piacimento nello spazio espositivo. L’auspicio è quello di sensibilizzare il pubblico sul significato profondo del 3.11 e su temi trasversali e centrali oggi nel dibattito contemporaneo: il trauma e il suo racconto, ma anche il valore curativo della parola e del ricordo.
PROGRAMMA, CONTENUTI E OSPITI:
– Rassegna fotografica: Dalla devastazione alla ricostruzione. Testimonianze foto-letterarie del 3.11
L’esposizione verrà allestita in modalità virtuale sulla piattaforma KUNSTMATRIX con libero accesso ai visitatori. La mostra verrà inaugurata il 13 marzo, alle ore 12:00.
– Mattinata di dialogo: Vivere a Fukushima, Vivere Fukushima.
13 marzo 2021, dalle ore 10:00
Artisti ed esperti di cultura giapponese interverranno con talk e discussioni sui temi centrali di questo evento commemorativo: la net-poetry di Wagō Ryōichi, il ruolo assunto dai social media dopo il 3.11, immaginario artistico e catastrofe.
Al centro la performance poetica intitolata Vivere a Fukushima, Vivere Fukushima: declamazione di versi scelti dalle antologie poetiche pubblicate nel corso di questi dieci anni dal poeta Wagō Ryōichi. La traduzione dei versi in lingua italiana e il sottotitolaggio a cura dello staff di NipPop, garantiranno la fruibilità dell’evento per il pubblico italiano.
Con la partecipazione di:
- Wagō Ryōichi (poeta di Fukushima, Giappone)
- Marco Panzetti (fotografo e documentarista)
- Paola Scrolavezza (Università di Bologna)
- Veronica De Pieri (Università di Bologna)
- Chiara e Federica Galvani (Orizzontinternazionali.org)
- Asuka Ozumi (CESAO e Orto dei sogni)