Yamashita Tomoko racconta cosa vogliono e come sono (davvero) la donne.
Nata nel 1981 e originaria di Tokyo, Yamashita Tomoko fa il suo esordio nel mondo dei manga nel 2007 con Illumination, uno yaoi autoconclusivo. Si rivela sin da subito una discreta disegnatrice e una sceneggiatrice poliedrica, collaborando con molte riviste e pubblicando lavori molto diversi fra loro. La sua carriera prosegue con lo shōjoscolastico Don't Cry, Girl, ma i generi che predilige rimangono il boy's love e lo josei. Her è il suo primo lavoro a essere tradotto per il pubblico italiano: un’opera uscita in Giappone nel 2009 per Shodensha e proposta in Italia nella traduzione di Asuka Ozumi per la collana Showcase di Dynit.
Si tratta di uno josei che raccoglie 6 racconti brevi incentrati sul mondo delle donne visto attraverso gli occhi di altrettante figure femminili completamente diverse tra loro, una via di mezzo tra un'antologia di storie brevi e una manga autoconclusivo. Infatti i racconti sono legati fra loro da un filo sottile, laddove la protagonista di un capitolo ri-appare in quello successivo nelle vesti di antagonista, confidente o semplice comparsa.
Her è un manga contemporaneo, che si focalizza su storie quotidiane, fatte di lavoro d'ufficio, scuola, serate alcoliche e repliche notturne in TV. Non c'è un vero fulcro nelle storie, quanto piuttosto un fluire di momenti, con protagoniste diverse che gravitano attorno ai medesimi problemi.
Uno dei temi centrali è la vita sentimentale in età adulta. Quasi tutte le protagoniste di Her hanno superato i 20 anni e si interrogano sulle proprie vicissitudini e scelte amorose e affettive. C'è chi vuole essere protetta e rassicurata, chi viene percepita come aggressiva e vorrebbe essere accettata così com'è senza scendere a compromessi con le aspettative altrui. Chi a 30 anni sente di non potersi più concedere il lusso di essere selettiva nella scelta del partner per timore di morire in solitudine, e chi è inghiottita dal proprio lavoro o dalle pressioni sociali e si interroga su cosa sia la normalità, senza riuscire a ritagliarsi il proprio spazio.
La solitudine è un altro dei temi ricorrenti del volume; un tratto che l'autrice ha reso comune alla totalità dei personaggi. L’adolescente protagonista del terzo racconto combatte questo sentimento sforzandosi ossessivamente di conformarsi a ciò che viene percepito come normale dalle sue compagne e dalla società, mentre le donne adulte che incontriamo in altre storie affrontano la solitudine in tutte le sue sfumature: c'è chi cerca di superare un abbandono, chi si confronta con le mancanze affettive dei propri genitori e chi considera la solitudine come qualcosa a cui bisogna abituarsi. Una condizione splendidamente sintetizzata nelle parole che Yamashita Tomoko fa pronunciare alla sua protagonista più saggia, anticonformista e anziana:
La solitudine è eterna, ma non sei l’unica a sentirsi sola e non si può vivere isolati, quindi questa cosa non avrà mai fine. È una legge universale.
Her è una lettura che parla a chiunque abbia superato i 25 anni d'età e si stia confrontando con l'angoscia di non avere ancora inquadrato con chiarezza il proprio futuro, così come fanno i manga scolastici quando ancora si frequentano i banchi di scuola.
Ogni storia demolisce il concetto di normalità comunemente condiviso nella società moderna, e ogni protagonista lotta per i propri desideri e le proprie aspirazioni. Le donne che si susseguono in queste pagine vivono una al fianco dell'altra, si aiutano, si giudicano frettolosamente, si fraintendono e non si sforzano di capirsi. Quello di Her è un mondo al femminile dove il peso dello sguardo maschile non viene né minimizzato né trascurato, come traspare chiaramente nell’ultima storia, nella quale il vero protagonista è un uomo che con una frase di forte impatto descrive il suo problema con l’universo femminile: Le donne sono tutte adorabili belve.
Senza glissare sulle difficoltà o ridurle a semplici incidenti di percorso, la mangaka riesce a creare donne fiere e combattive, ma per nulla perfette. Sono persone normali che sbagliano, si ubriacano, aggrediscono gli altri senza capirne appieno il motivo perché prese dall’ira, e si lasciano ferire anche da inezie. Restano però figure forti, conscie che quello che conta è non arrendersi mai nella ricerca di sé.
La tecnica di narrazione è caratterizzata dal fatto che le protagoniste vengono presentate in un momento preciso della loro esistenza, fotografandole in un frammento del loro presente, senza spiegare quel che precede e quello che segue,. Le storie sembrano quindi senza né capo né coda – e in un certo senso lo sono – ma proprio la loro incompiutezza le rende maggiormente d’impatto. Her non è solo una piacevole lettura, ma è una vera e propria esperienza anche grazie alla soundtrack proposta a fine volume dall’autrice per accompagnare la letture dei singoli capitoli!