La giovane cantante J-pop si prepara a scalare nuovamente le classifiche giapponesi.
Utada Hikaru, campionessa di incassi sin dal suo debutto, con ben 7 milioni di copie vendute nel solo Giappone nel 1999, arriva in soli dieci anni di carriera a più di 50 milioni di copie, collaborando anche per alcune colonne sonore di videogiochi come Kingdom Hearts II e III.
Insomma, è un prodigio della musica prolifico quello del quale oggi vi parliamo, la cui creatività neanche il lockdown, dovuto alla pandemia del Covid-19, è riuscito ad arrestare. È l'8 maggio 2020 quando viene pubblicata in tutte le piattaforme musicali digitali la traccia audio del suo nuovo single “Time”, incuriosendo sin da subito i suoi fan che in questi giorni, più precisamente il 28 luglio, sono tornati alla carica per la pubblicazione del video del brano in diretta mondiale sul canale YouTube della cantante.
Il video è stato girato interamente nella casa londinese della giovane Utada con la partecipazione a distanza del suo produttore che in quel momento si trovava a Los Angeles. Le uniche persone che hanno collaborato personalmente con la cantante – scrive lei stessa in un tweet – sono inizialmente un ragazzo e poi altre due ragazze entrambe risultate negative al tampone del Covid, il che fa intuire come i lavori di registrazione siano stati all'insegna della precauzione.
Il setting, seppur forse banale a un primo sguardo, viene valorizzato dalla naturalezza e dell'espressività della cantante, e dalla profondità della sua voce. Gli spazi durante le scene si alternano di continuo: Utada, l'unica figura presente nel video-clip, viene presentata inizialmente su un divano poi nella sua camera da letto, dove si intravedono alcune foto della sua adolescenza, e poi nel suo salotto mentre abbraccia un peluche a forma di orso gigante. Questi attimi di dolcezza domestica sono intervallati da momenti in cui la cantante è collocata su uno sfondo digitale e astratto nel quale la sua silhouette viene moltiplicata fra esplosioni di colori vivaci al ritmo di un incessante passo di danza.
Questa atmosfera che spazia tra il concreto e l'astratto, tra la realtà e il mondo onirico, ad alcuni fan ricorda lo stesso stile che aveva già caratterizzato Utada al suo debutto negli anni '90, ad altri invece sembra una “buona cura” per dimenticare le sofferenze che la pandemia ha fatto vivere a tutti indistintamente. Del resto lo stesso testo della canzone propone in alcuni passi di «sopportare qualsiasi tipo di solitudine, sopportare qualsiasi destino» perché tutto può essere alla fine superato.
Fonte: SoraNews24