Si può trovare l’amore anche quando si è degli otaku sfegatati? Scopritelo insieme a noi in Wotakoi: Love is Difficult for Otaku (Wotaku ni koi ga muzukashii ヲタクに恋が難しい), la nuova commedia romantica firmata dal regista Fukuda Yuichi!
La cultura pop giapponese è al momento una delle più popolari al mondo: in qualsiasi angolo del globo è possibile trovare fan di anime, manga, e videogiochi made in Japan. Ma è ovviamente sul suolo nipponico che si trovano la maggior parte degli appassionati, e col passare del tempo si è passati da quello che si poteva definire un fenomeno di nicchia a una diffusione su larga scala, tanto che in giapponese è stato coniato il termine otaku per indicare i fan più fedeli e dedicati di un particolare fenomeno culturale.
Nonostante la situazione sia diversa rispetto a una ventina d’anni fa, il termine in Giappone ancora adesso talvolta assume delle connotazioni negative, e gli otaku non sempre sono visti di buon occhio dall’opinione pubblica. È proprio da questa pressione sociale, che porta a nascondere i propri interessi, che prende il via la storia di Wotakoi: nata come un manga online, pubblicato sulla popolare piattaforma Pixiv dal mangaka Fujita e adattato poi prima come anime e adesso come film live-action!
La protagonista è Narumi (interpretata da Takahata Mitsuki), una ragazza che ha appena iniziato a lavorare in una grande azienda e che dall’esterno potrebbe sembrare la classica impiegata: capelli sempre in ordine, trucco ben fatto, vestita di tutto punto. In realtà, dietro a questa facciata di normalità, Narumi nasconde un segreto: è una otaku. La ragazza, infatti, è appassionata di anime e manga Boys’ Love, e in passato è spesso stata presa in giro per questo da ex-fidanzati e amiche.
Dopo una riunione particolarmente noiosa, Narumi incontra per caso Hirotaka (Yamazaki Kento), un vecchio amico d’infanzia che – scopre – lavora nella sua stessa azienda. Anche Hirotaka è un otaku, appassionato di videogiochi di tutti i tipi, e quindi con lui Narumi può finalmente essere libera di parlare dei propri interessi!
I due vanno a cena insieme, e alla fine della serata lui le propone di fare coppia fissa. Dopotutto, cosa c’è di meglio di una relazione in cui poter essere sé stessi senza mai nascondersi? Narumi e Hirotaka iniziano quindi a uscire, ma nonostante l'inizio idilliaco dovranno affrontare diverse difficoltà.
Dopo avere partecipato insieme al Comiket (una delle fiere del fumetto indipendente più famose in Giappone), infatti, lui le propone una sfida: un appuntamento lungo una intera giornata durante il quale nessuno dei due parlerà di argomenti otaku, pena una “multa” di mille yen per ogni errore. Narumi è scettica all’inizio, ma Hirotaka le spiega che se vuole nascondere al mondo il suo essere otaku la cosa migliore è allenarsi proprio con lui.
Ce la farà la nostra protagonista a passare una giornata intera senza parlare mai di anime, manga Boys’ Love, e idol? Riusciranno i due giovani a portare avanti la loro relazione, superando le prime difficoltà e l’arrivo sulla scena di nuovi personaggi?
Pur essendo l’adattamento live-action di un manga molto famoso, pubblicato non solo in Giappone e in America ma anche in Italia (edito da Panini Comics), Wotakoi: Love is Difficult for Otaku è una commedia energetica e divertente che può essere apprezzata senza problemi anche da chi non ha mai sentito parlare prima del fumetto originale. A questo contribuisce molto anche la scelta del regista e degli sceneggiatori di cambiare alcuni punti della trama e di trasformare il live-action in un musical: nel film, infatti, sono state inserite delle canzoni originali, firmate dal famoso compositore Sagisu Shirō e cantate dagli attori del cast.
Il punto di forza di Wotakoi sta però nei dialoghi e nelle scene comiche, piene di riferimenti e battute sulla cultura otaku: chi si intende di pop culture giapponese non potrà non notare l’uso quasi parodico dei cliché più classici di anime e manga, presente già nell’opera originale. L’inserimento di canzoni originali nel film ha fatto sì che molti (fra cui Mark Schilling su Japan Times) lo paragonassero a una sorta di La La Land per otaku, ma chi è appassionato di fumetti (e di film a tema) potrà certamente cogliere delle affinità con Scott Pilgrim vs. The World (Edward Wright, 2010) nel modo in cui i riferimenti alla cultura pop di vario tipo sono stati integrati nella narrazione.
Wotakoi è, tutto sommato, una commedia leggera e piacevole, un omaggio agli otaku e alla vastissima sottocultura che continua a proliferare e a evolversi (in Giappone e non solo) proprio grazie a loro.
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