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Entrate nel magico mondo delle macchine da cucire controllate dal Game Boy Color!

7 Maggio 2020
Matteo Zucchi

Come per altre grandi corporation il successo di Nintendo poggia su una consolidata politica di sperimentazioni che ha portato a grandi successi così come a tentativi fallimentari. Non molti sanno che tra questi esperimenti c’è stata la collaborazione con l’azienda di elettrodomestici Jaguar per creare delle macchine da cucire controllate tramite il Game Boy Color.

La domotica, la scienza della razionalizzazione e automazione degli spazi abitativi è volta a garantire più alti standard qualitativi alla vita domestica. Dietro questa utopia tecnologica ci sono in realtà numerose zone d’ombra e questioni discutibili, ma ai suoi primordi si trovano forse alcuni dei più bizzarri esperimenti che l’industria degli elettrodomestici giapponese abbia mai tentato. Nintendo è stata fra i protagonisti di questa prima frase di applicazione dei device digitali agli apparecchi di casa, lanciando già nella seconda metà degli anni ’80 molti accessori peculiari per il NES. Impossibile da non citare è la Nintendo Knitting Machine, i cui pattern del ricamo si potevano controllare tramite il gamepad della console. Lanciata con lo slogan “Now you’re knitting with power” questa stranezza dei ruggenti anni ’80 nipponici è apparentemente sparita nel nulla, pur lasciando degli eredi indiretti.

Circa dieci anni dopo infatti la Nintendo, ormai la più affermata produttrice mondiale di console portatili, lancia il Game Boy Color riscuotendo un grandissimo successo internazionale, anche grazie alla successiva pubblicazione di giochi come Pokémon Oro e Argento e Wario Land 3. Negli stessi anni l’azienda di Kyōto produce vari accessori per le fortunate console della linea Game Boy, come la Game Boy Camera o il Game Boy Printer, che si distinguono più per il design bizzarro e per la discutibile valenza ludica che per le innovazioni che hanno portato al mondo dei videogiochi, pur essendo annoverabili fra i precursori degli attuali device multimediali. Ancora meno ricordato è l’uso del Game Boy Color come pad di controllo delle macchine da cucire Jaguar. Ben due modelli collegabili alla console Nintendo tramite il cavo Link sono stati progettati e distribuiti a partire dal 2000 da quest’azienda di Ōsaka, fra i principali produttori giapponesi di elettrodomestici dell’epoca.

Il Game Boy Color diventa quindi uno strumento per selezionare, ed eventualmente modificare, i pattern delle figure da cucire sui propri capi, scegliendo fra i numerosi modelli presenti in Raku raku mishin, un’apposita cartuccia programmata dalla software house Natsume (fra le più prolifiche e attive in Giappone in quegli anni). Il primo dei due modelli di macchina da cucire, la JN-100 o Nuyell, possiede un ingresso posteriore per connettere il cavo Link e si distingue per la scocca trasparente, tipica dell’estetica del periodo (come si evince anche dallo stesso Game Boy Color). L’altro, ribattezzato JN-2000 o Nuotto, ha un vano laterale in cui è possibile inserire la console per renderne più pratico l’utilizzo, rimarcando l’avveniristico concept di integrazione di diversi device in un unico apparecchio. Nonostante la stranezza del progetto se ne è tentata la commercializzazione internazionale tramite il rebranding della JN-100 come Singer IZEK, affidandosi quindi a quello che è il principale produttore statunitense di macchine da cucire.

Il mancato successo nell’espansione del mercato di questi elettrodomestici unici, e la limitata diffusione anche in patria, hanno contribuito a rendere il supporto di Jaguar al secondo modello molto discontinuo, tanto da abbandonare subito l’idea della creazione di una versione a tema Kirby, dopo quella dedicata a Super Mario. Negli anni successivi è stata comunque distribuita una seconda cartuccia contenente ben 32 pattern di ricamo preimpostati, rappresentanti altrettante figure del mondo dell’idraulico italoamericano, commercializzata come Mario Family. Per quanto sfortunata, la collaborazione fra Nintendo e Jaguar serve a ricordare la tendenza alla sperimentazione che ha accompagnato tutta la storia della software house di Kyōto, permettendole di creare alcune delle console più innovative di sempre, al netto di una potenza tecnica solitamente inferiore alla concorrenza. A chi ritiene di non essere sazio di informazioni sulla stravagante sinergia fra le due aziende nipponiche non resta che guardare il denso video linkato sopra e i molti correlati.

Fonte: Soranews24, Kotaku

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