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Perché proprio Bologna? La Città dei Portici vista con gli occhi di una giapponese

27 Maggio 2014
Elena Bartolucci

 

L'autrice di narrativa e mangaka Keiko Ichiguchi ci spiega cosa le piace di Bologna, il suo rapporto con i portici e perché ha deciso di rimanere a vivere qui.

Si ricorda la prima volta che ha visitato Bologna e le sue impressioni?

Prima, dell’Italia, avevo visitato solo città turistiche e Bologna mi sembrava più tranquilla… come posso dire… mi sembrava più vera. C'era tanto rosso, il colore dei mattoni. E poi mi hanno colpito i portici. Sia a me che alle mie amiche ricordavano i Gangi.

Ci dica di più su questi Gangi, potrebbe descriverceli? Dove si trovano?

Si trovano di solito in zone molto nevose. I più conosciuti sono quelli della Prefettura di Niigata, situata nella zona nord-est del Giappone, che si affaccia sul mare. I Gangi sono strutture di legno, costruite per dare riparo ai passanti, perché in quella zona nevica davvero molto. Un po' come i portici di Bologna, che servono per proteggere i bolognesi dalla pioggia. In quelle zone, quando la neve si accumula fino a tre metri, i Gangi formano dei veri e propri tunnel nella neve! In televisione li fanno vedere spesso.

Devono essere davvero molto suggestivi! Ha detto che sono in legno, conservano i loro materiali originali quindi?

La nascita dei Gangi risale all'epoca Edo (17°-19° secolo) e tradizionalmente sono costruiti in legno, ma credo sia molto difficile conservare quel tipo di materiale, poiché necessita di molta manutenzione. Sembra che ce ne siano anche di moderni, realizzati in materiali diversi, più larghi e tipici delle zone commerciali. Alle persone piace camminarci sotto, perché si è protetti e allo stesso tempo non si è chiusi in un centro commerciale. Proprio come succede sotto i portici a Bologna.

Ormai sono molti anni che vive a Bologna e ha scritto anche un libro per una casa editrice giapponese, giusto? Potrebbe parlarcene?

Sì, ho scritto un libro sulla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. È composto da tre parti: una dedicata alla città e alla sua storia, una alla Fiera e una alle diverse realtà intorno ai libri per ragazzi. Questa fiera è diventata un punto di riferimento per gli illustratori anche in Giappone, dove in realtà non sono stati pubblicati molti libri su Bologna. Il più famoso è quello di Hisashi Inoue, un drammaturgo/scrittore molto popolare.

Ci dica di questo autore, ha pubblicato questo libro molti anni fa?

È un libro uscito nel 2010, un saggio di viaggio a cui hanno dedicato anche un programma TV. Ha fatto conoscere Bologna a molti giapponesi. Immagino che non pochi di quelli che vengono a Bologna si siano incuriositi grazie a questo libro.

Era a conoscenza del fatto che i portici sono nella Tentative List UNESCO dal 2006 e delle iniziative che il Comune di Bologna sta coordinando per farli entrare nella lista ufficiale?

Non sapevo fosse dal 2006, ma ho visto le rane colorate in giro per la città, quelle a favore del restauro del portico di Un Passo Per San Luca. Quando mi capita di accompagnare dei giapponesi qui a Bologna, questi mi chiedono spesso cosa sia la basilica di San Luca, che da lontano sembra una pagoda, e li incuriosisce il portico così lungo. I giapponesi sono molto interessati ai luoghi nella lista del Patrimonio dell'Umanità, che è poi una delle ragioni per cui spesso visitano anche luoghi difficilmente collegati dai mezzi pubblici come i Sassi e le Chiese Rupestri di Matera o i Trulli di Alberobello. Se i Portici diventassero Patrimonio dell'Umanità sono sicura che a Bologna arriverebbero tantissimi turisti giapponesi.

Cosa ne pensa del fatto che la candidatura sia solo sui portici, non ci sono altri elementi forti della città che a suo avviso andrebbero valorizzati? Per esempio le torri?

Non saprei, a un giapponese la parola torre fa venire in mente quella di Pisa, i portici invece sono una cosa che, così estesa, esiste solo a Bologna, coprono tutto il centro storico. Poi San Luca è il portico più lungo al mondo.

Ormai lei vive a Bologna da moltissimi anni e si può dire che oltre a essere giapponese è anche una bolognese a tutti gli effetti. Cosa si augura per la città?

Sicuramente vorrei che fosse più conosciuta dai giapponesi, senza però diventare un luogo troppo turistico e caotico, altrimenti perderebbe un elemento di fascino per i suoi abitanti.

Link di approfondimento:

Per chi conosce la lingua giapponese, si può trovare una descrizione approfondita su cosa sono i Gangi sulla pagina dell'associazione turistica di Tochio(栃尾)nel comune di Nagaoka della provincia di Niigata:

http://tochiokankou.jp/bunka/gangi.html

Per chi vuole essere informato sulle iniziative relative alla Candidatura dei Portici di Bologna a patrimonio dell'Umanità UNESCO si può fare riferimento a:

http://whc.unesco.org/en/tentativelists/5010/

www.facebook.com/candidaturaporticiunesco

www.unpassopersanluca.it/

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