Il senso comune attribuisce alla cucina giapponese qualità quali la leggerezza e l’utilizzo intensivo di verdure. Per i vegetariani e i vegani che intendono fare un viaggio nel Sol Levante però le cose non sono però così facili come sembrano. Ecco i motivi e alcuni consigli per trovare locali e pietanze adatti a voi!
Dashi
Il dashi è un leggero brodo che viene usato in Giappone come base per tantissimi piatti all’apparenza vegetariani, come vari tipi di zuppa di miso, ramen, udon e soba. Il problema è che tra i suoi ingredienti annovera del tonno essiccato, nonostante il sapore sia così delicato da essere difficilmente riconoscibile come brodo di pesce all’assaggio. Inoltre per molti giapponesi il pesce non è carne quindi attenzione perché anche se fate presente di essere vegetariani potrebbero servirvelo lo stesso!
Piatti consigliati
I piatti vegetariani o vegani che si possono ordinare un po’ ovunque e fanno parte della cucina locale comprendono:
- tenpura di verdure
- sushi di funghi o frittata
- inarizushi (polpette di riso rivestite da tofu fritto)
- vari norimaki (riso arrotolato attorno a un altro ingrediente principale e avvolto in un’alga) come kappa maki (con cetriolo), kanpyō maki (con zucca), oshinko (con verdure marinate) oppure nattō maki (con fagioli di soia fermentati)
- hatchō miso, mugi miso, kome miso (tre tipi di miso senza dashi e quindi completamente vegetali)
Esistono anche altri piatti tipici locali molto gustosi e adatti a vegetariani e vegani più rari come ad esempio il kuri gohan (riso bollito con le castagne, piatto esclusivamente autunnale) oppure il matsutake gohan (riso bollito con i pregiati funghi matsutake). Sono molto costosi in Giappone quindi attenzione al portafoglio!
La cucina shōjin
Se siete in una città ricca di templi come Kyōto perchè invece non provare la cucina shōjin? Essendo usata dai monaci zen per purificarsi non contiene alcun derivato animale ed è perciò perfetta anche per i vegani! Questo tipo di cucina prevede l’uso di soli vegetali freschi di stagione, senza additivi o coloranti e nemmeno spezie, poiché è ritenuto fondamentale che i vari sapori non si coprano a vicenda. La semplicità e l’uso di tutte le parti possibili degli ingredienti base (le bucce delle verdure per preparare il brodo d’accompagnamento per esempio) sono aspetti fondamentali che fanno di questa cucina tipica una vera e propria pratica con valenze spirituali, in piena linea con la vita dei monaci zen.
Alternative
Alcune alternative interessanti se i ristoranti locali non sembrano rispondere alle vostre esigenze, potrebbero essere le cucine indiana o thailandese, visto che offrono sempre scelte vegetariane nel menù. Infine, se avete la possibilità di cucinare, i supermercati giapponesi sono fornitissimi di frutta e verdura fresca e di qualità per tutto l’anno!