In vista dell’uscita ormai prossima di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, prevista in Europa per il 20 marzo 2014, Hideo Kojima, padre dell’acclamata saga, ha rilasciato una lunga intervista al sito giapponese 4gamer.net.
Nell’intervista in questione ha discusso vari aspetti del nuovo capitolo (il nono della serie), tra cui il motore grafico Fox Engine, sviluppato dalla Konami, la trama e il design open-world. Una delle porzioni più interessanti si è incentrata però su un dettaglio molto caro a Kojima: il livello di difficoltà di Metal Gear Solid V.
Pur rimanendo fedele alla tradizione del franchise che ha sdoganato il genere stealth in tutto il mondo, Kojima ha optato per un open-world, con poche restrizioni di esplorazione e libertà quasi infinite per il giocatore su come raggiungere gli obiettivi: se nei primi capitoli esistevano delle cosiddette routes predefinite da seguire per avanzare verso la destinazione, ora il giocatore può “accerchiare il proprio obiettivo” e raggiungerlo da ogni direzione. Ancora più libertà di movimento sarà data dalla possibilità di nascondersi ovunque; l’abilità nello spostarsi senza essere notati rimane quindi di centrale importanza per avanzare nel gioco, ma Kojima spiega: “come evitare di farsi scoprire sta solo al giocatore, e noi abbiamo fatto di tutto per non aiutarlo”.
Kojima ricorda anche come in passato fosse facile impostare il grado di difficoltà, ma, siccome in Metal Gear Solid: Ground Zeroes non ci sono percorsi predefiniti, tale impostazione al fine del completamento di una missione risulta profondamente modificata. Ci saranno opzioni per decidere, ad esempio l’intensità dei danni ricevuti dalle diverse armi, ma Kojima è contrario ad alterare troppo il game design.
Interrogato riguardo alla scelta di non inserire nel nuovo videogioco la modalità “facile”, Kojima risponde con leggerezza: “E’ possibile che molti giocatori occasionali non ne siano contenti. Beh, possono anche non comprarlo”.
Intervista completa (giapponese): 4gamer.net