In occasione della diciottesima edizione del Far East Film Festival di Udine, abbiamo avuto l’occasione di assistere al panel press dedicato a The Kōdai Family (Kōdaike no hitobito 高台家の人々) di Hijikata Masato, proiettato per l’occasione in anteprima mondiale. Mark Schilling, curatore della sezione nipponica del Festival, ha introdotto e condotto il talk con l’attore protagonista Saitō Takumi e la produttrice Nishihara Megumi.
Mark Schilling: Il film è stato proiettato in prima mondiale qui a Udine, cosa che considero un immenso privilegio, come il fatto di avere qui con noi in qualità di ospiti l’attore Saitō Takumi e la produttrice Nishihara Megumi. Prima di tutto, una domanda per Saitō: in Giappone ha impersonato diversi ruoli, ma in questo, abbastanza diverso dai precedenti, come si è trovato?
Saitō Takumi: Dover impersonare in questo film una sorta di principe azzurro giapponese, è stata una vera sfida. Finora, infatti, ho avuto interpretato personaggi che o ammazzavano o venivano uccisi, oltre a un uomo alle prese con un adulterio. Perciò, il ruolo di “principe” mi ha messo davvero alla prova. Al momento della proiezione, non ho introdotto la produttrice, Nishihara-san. Qualcuno pensa che sia mia moglie o comunque qualcuno imparentato con me, ma non è nulla di tutto ciò. Si tratta di una capacissima produttrice e attrice.
Il personaggio principale di questo film è una figura un po’ cupa, dato che deve sopportare il peso dei suoi poteri telepatici per tutta la sua straordinaria e inusuale vita. Se vogliamo, è anche un personaggio un po’ triste. D’un tratto, l’incontro con una bellissima ragazza, pura di cuore, riporta colori ed emozioni nella sua vita. Per noi, che alla pellicola abbiamo lavorato, è una storia molto emozionante. Se incontrassi una ragazza così pura, non solo esteriormente, ma anche di cuore, non la lascerei mai e farei qualsiasi cosa pur di renderla felice.
MS: Una domanda per Nishihara-san: come è stato scegliere il cast del film in qualità di produttrice?
Nishihara Megumi: In effetti Saitō ha sempre interpretato fino ad ora ruoli da sex symbol, e il personaggio di Kōdai Mitsumasa è effettivamente diverso dai precedenti. Lavorare con un attore come lui non è stato per nulla difficile: lo ammiro molto, e non credo che in Giappone ci sia un altro interprete altrettanto brillante.
ST: Da parte mia vorrei aggiungere che per essere scelto dalla produzione ho sborsato un mucchio di soldi. Ovviamente è una battuta.
MS: Saitō, aveva dei modelli in mente quando lavorava al personaggio?
ST: Non sapendo se un personaggio come il mio fosse stato rappresentato in un qualche film del passato, ho fatto una ricerca via internet per avere un’idea di come costruirlo, confrontandomi anche con le nuove generazioni, soprattutto attraverso i social media.
MS: Qual è il suo regista preferito in questo momento? Con chi vorrebbe lavorare e in che ruolo? In una commedia o in un ruolo più violento?
Fra i registi italiani, il mio preferito è Sorrentino e vorrei lavorare con lui prima o poi. Per quanto riguarda il Giappone, il mio sogno è vedere nei titoli di coda soltanto il mio nome, come direttore artistico, regista, scenografo, sceneggiatore e quant’altro. Anzi, in realtà, il mio sogno è fotografare questi titoli di coda con il mio iPhone!
Ho già un’idea per questo progetto, ambientato in un’era glaciale nella quale le celebrità riescono a sopravvivere grazie alle loro ricchezze, al contrario del resto della popolazione, costretta dalle condizioni climatiche a vivere nel sottosuolo. Un’idea che mi è venuta in mente ieri.