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Il Tamaseseri di Fukuoka

21 Gennaio 2016
Claudia Catalano

Con l’inizio dell’anno nuovo, sono molti i matsuri di festeggiamento che possiamo trovare in Giappone. A Fukuoka, la più grande città del Kyūshū, da più di cinquecento anni il 3 gennaio si svolge il Tamaseseri 玉せせり, un festival che si tiene al tempio Hakozaki e che si ispira alla leggenda secondo cui il Dio Drago Ryūjin avrebbe donato due gemme all’imperatrice Jingū perché abbattesse l’armata navale coreana.

Le gemme, nascoste nel mare, avrebbero fatto ritirare le acque in modo da far uscire tutti gli uomini dalle navi, per poi scatenargliele contro più forti di prima.

Queste gemme ora sono rappresentate da due palle di legno di 8 chilogrammi l’una, con un diametro di 30 cm, e portano il significato dello Yin (femminilità) e dello Yang (mascolinità). Il rito inizia con i lavaggio delle sfere da parte dei monaci: una per una vengono sciacquate con calma e accuratezza su un palco rialzato, in modo che la folla possa vedere tutta la procedura.

In queste occasioni è grande il numero di persone che si reca nei templi per assistere alle cerimonie, talvolta addirittura per partecipare, come capita nel Tamaseseri. Una volta lavate le palle di legno, quella che rappresenta lo Yang viene trasportata da un gruppo di bambini lontano dal tempio, a circa 300 metri, mentre si creano due squadre di uomini seminudi nonostante il freddo invernale, vestiti solo del fundoshi 褌, tradizionale intimo maschile giapponese simile a un perizoma. Le squadre, una di Terra e una di Mare, devono contendersi la palla, riuscire a prenderla e portarla sopra la propria testa.

Se riusciranno a farlo avranno il favore della luna per l’anno che verrà e allontaneranno gli spiriti malvagi. Quattro o cinque uomini alla volta vengono sollevati in aria e posti sulle spalle dei compagni di squadra che gridano “Oisa! Oisa!” per lo sforzo, in mezzo agli schiamazzi della folla, creando così un clima energico e vivace nel quale è impossibile non essere coinvolti. Infatti anche il pubblico finisce per partecipare cercando di toccare la palla, nonostante sugli uomini vengano lanciate secchiate d’acqua fredda, per rendere il tutto ancora più frenetico e appassionante.

Mentre tutto ciò avviene gli uomini si spostano di nuovo verso il tempio Hakozaki e il fervore della folla raggiunge il suo picco proprio quando questi attraversano i torii di ingresso dove il sacerdote shintoista attende l’arrivo delle squadre per stabilire quale delle due ha vinto: se vincesse la squadra di Terra significherebbe che durante l’anno si avrà un ricco raccolto, se invece vincesse quella di Mare, allora la pesca sarà abbondante.

Il Tamaseseri si svolge in un’atmosfera dinamica e talvolta delirante, riuscendo a coinvolgere persone di tutte le età e di tutte le nazionalità, proprio perché crea un forte desiderio di unirsi a questo rito, un po’ assurdo, ma entusiasmante. Il matsuri è ovviamente contornato di numerose bancarelle e stand con il tipico cibo di strada giapponese, di cui è impossibile non innamorarsi ogni volta. Inoltre il rito ha inizio intorno alle 13.00, quindi non c’è modo migliore di assistere allo spettacolo se non gustandosi qualche yakitori.

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