Il 5 luglio, all’arena di Yokohama, si è concluso l’Ayumi Hamasaki ARENA TOUR 2015 A ~ Cirque de Minuit ~.
Iniziato come Countdown live – una serie di concerti che la cantante tiene tradizionalmente ogni fine dell’anno – il 29 dicembre, è successivamente stato portato in giro per il Giappone nella forma di tour, guadagnandosi il favore della stampa locale che lo ha incoronato “miglior tour nella storia dell’artista”. Oltre a rappresentare, con le sue 3 ore e 45 minuti di durata, il concerto più lungo da lei mai realizzato.
Per questo tour Hamasaki, conosciuta dai più per i suoi concerti di portata grandiosa, si è ispirata niente meno che al celebre Cirque du Soleil, portando in scena uno spettacolo accattivante, maestoso e a tratti inquietante. Tutto si può dire se non che questa volta l’artista non sia riuscita a superare se stessa: Cirque de Minuit è un capolavoro indiscusso di espressione artistica ed emozionale.
Con una intrigante miscela di canzoni rock, pop e ballate, Hamasaki ha dimostrato di sapersi destreggiare con disinvoltura tra una buona performance vocale, acrobazie aeree, scenografie mozzafiato, cambi di costume, gag divertenti e interpretazioni intime e commoventi. Seguendo l’ordine della scaletta, l’intero concerto sembra affrontare un intenso percorso di crescita e maturazione interiore: nella parte iniziale troviamo Hamasaki in preda a instabilità emotiva, paura e incertezza per il futuro; dopo il primo interludio, la cantante si carica di combattività, disposta a non dar retta a nessuno se non ai propri desideri; nella terza parte dello show sopravviene tuttavia una presa di coscienza dei propri limiti e la realizzazione di non potersi liberare delle proprie più profonde insicurezze; nella sezione successiva, Hamasaki sembra scendere a patti con una realtà secondo la quale nessuno è perfetto, per questo abbiamo sempre bisogno di qualcuno al nostro fianco; lo show si chiude quindi con una rinnovata voglia di andare avanti, abbracciando le proprie debolezze e imparando semplicemente ad accettarle.
Tra acrobati, giullari, ballerini, equilibristi e un enorme elefante argentato, guardando Cirque de Minuit sembra proprio di assistere a un circo. Ciò che colpisce, tuttavia, è la particolare enfasi posta sull’aspetto sinistro dello stesso, la sensazione celata che qualcosa non sia al posto giusto, che quello che sta avvenendo sia qualcosa di anomalo, disturbante: quasi come se ci trovassimo catapultati in una dimensione onirica. Ed è proprio qui che ci vengono in aiuto le parole rilasciate da Hamasaki stessa in un’intervista per il sito 109 News: “Nessuna delle persone che compaiono in scena è viva, solo che alcune lo sanno e altre no.” Cirque de Minuit, dunque, non è altro che un sogno che ci guida in un breve viaggio nell’aldilà, un viaggio attraverso il quale imparare a guardarsi dentro, accettare i propri limiti e vivere il presente con la più profonda intensità. Il risveglio dal sogno avviene con l’encore, al quale la cantante riserva le canzoni più allegre e spensierate, quelle da cantare con i fan per potersi divertire insieme e salutare con un sorriso.
Di seguito la setlist del concerto:
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Duty
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Pride
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Microphone
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Lost in Trance (interludio)
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GAME
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my name’s WOMEN
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until that Day…
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1 LOVE
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WARNING
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Diary (interludio)
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HAPPY ENDING
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Secret
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Last minute
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Tears (interludio)
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A song for xx
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Out of control
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WALTZ (interludio)
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Anything for You
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forgiveness
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progress
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a Bell (interludio)
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Rule
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Lady Dynamite
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immature
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evolution
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Mirrorcle World
Encore:
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teddy bear
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Step by step
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Movin’ on without you
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Medley (Sunrise ~LOVE is ALL~ / BLUE BIRD / indipendent / You & Me / Greatful days / blossom / July 1st)
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Boys & Girls
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The Show Must Go On
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Who…
Double encore:
34. MY ALL